Friday, October 01, 2010

Maresciallo FRANCESCO NANCI di PIANOPOLI – fermò MUSSOLINI

Maresciallo FRANCESCO NANCI di PIANOPOLI – fermò MUSSOLINI

Copia del giornale

Settegiorni 17 Novembre 2000 ATTUALITA’

LA VICENDA DEL MARESCIALLO NANCI, PARTITO DALLA CASERMA DELLA FINANZA DI RHO

L’uomo che fermò Mussolini

L’uomo che fermò Mussolini è il Maresciallo Capo dell Guardia di Finanza, Francesco Nanci, che era in servizio presso la caserma di Rho.

All’epoca dei fatti, aprile 1945, aveva 40 anni, nato Pianopoli, in provincia di Catanzaro, sposato con figli ed in attesa del terzo, da quando aveva indossato la divisa delle fiamme gialle aveva girato tutta l’Italia, dalla Sicilia a Fiume. Poi era arrivato a Rho, dove partì in quell’Aprile del 1945, in seguito a notizie che gli erano giunte, per recarsi sul lago di Como a fermare una colonna di tedeschi in fuga verso la Svizzera. Da quello che risulta e che ha riferito lui stesso, sarebbe poi stato lui a riconoscere su un camion Mussolini in persona, che stava nascosto sotto un mucchio di coperte.

Il Maresciallo Nanci racconta anche di essere stato per varie ore a sorvegliare Mussolini quella stessa Sera nella casa di Germasino (sul lago di Como) prima che venisse trasferito a Mezzegra (dove poi – come è noto – venne fucilato)

Il Maresciallo Nanci riferisce di aver parlato a lungo con Mussolini, rinfacciandogli le sue colpe nell’aver condotto l’Italia in guerra alleandosi con i tedeschi. Il Duce non rispondeva.

Tutto questo è raccontato in un documento di quattro pagine, e firma del Maresciallo Nanci, che ancora oggi, nonostante siano passati 45 anni è di notevole interesse per studiosi e storici. Anche in questo documento, come di molti altri documenti che risalgano al periodo della seconda guerra Mondiale, esistono due versioni, quella ufficiale conservata negli archivi della Guardia di Finanza, quella ufficiosa, con qualche dettaglio in più che i figli del maresciallo, morto venti anni fa, hanno trovato in un cassetto della sua scrivania, assieme ad altre carteggi.

Il documento, quello ufficiale, torna oggi d’attualità. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Rho lo ha rispolverato come motivo di orgoglio.

Nel documento il maresciallo facendo una relazione ai suoi superiori della Finanza, racconta che il 24 Aprile del 1945 “venuto a conoscenza da fronte confidenziale che Mussolini si trovava a Menaggio”, e “indotto da impulso determinato da forte sentimento” decise ad abbandonare il reparto di Rho, partire per Milano. Quel viaggio lo portò a percorrere la sponda del lago di Como, fino a Dongo dove il maresciallo capo Nanci racconta che la “colonna venne fermata e sottoposta a visita”

Così fu scoperto Mussolini e bloccata la sua fuga. Da qui prese il vie il tragico epilogo della vita del Duce.

Roberta Rampini


Ho raccontato al Duce tutte le malefatte commesse non vi siete accorto che il popolo non vi segue più?”

La relazione del maresciallo Nanci sul colloquio con Mussolini

La relazione sul fermo di Mussolini, porta la data dell’otto maggio 1945, dunque fu scritta giorni dopo. Il fermo infatti avvenne il 27 aprile 1945 a Germasino. Riportiamo alcune parti dell’interessante documento.

Il giorno 24 aprile avendo appreso da fonte confidenziale che Mussolini si trovava a Menaggio e che i colloqui presso l’Arcivescovado erano rimasti in fruttuosi e che infine le condizioni del paese erano prossime mutare attraverso un moto popolare…mi decisi ad abbandonare il reparto di Rho…partii da Milano la sera del 24 con mezzo di fortuna giungendo a Germasino alle ore 12 del successivo giorno 25. Scesi a Dongo con dieci uomini a mia disposizione… il giorno successivo giunse la notizia che una colonna forte di un’autoblinda seguita da circa 30 automezzi armatissimi era in marcia verso Dongo.. venne da me .fermata e sottoposta a visita.

Nel corso della terza visita, Negri (garibaldino,ndr) rovistando fino in fondo alla massa di coperte e teloni impermeabili scoprì a metà il volto che rivelò la persona di Mussolini.

Non avendo il Negri, ragazzo ingenuo, la forza di sollevare da solo Mussolini mi disse, senza dirmi il perché che sarebbe andato a chiamare aiuto mentre io continuava a tenere a bada i soldati con il mira puntato. Mussolini venne subito condotto nel locale del vicino comune… poco dopo trasportati a Germasino e posti sotto la mia custodia, dalle ore 7 circa alle ore 1 di notte”.. Otto ore durante le quali il maresciallo Nanci ebbe modo di parlare lungamente con Mussolini, come si legge nella relazione.

Gli ho raccontato tutte le malefatte, le criminalità commesse a delinquere….ma a tacere.

Dopo un minuto di silenzio Mussolini che passeggiava nella stanza si arresta e dice: “Un proverbio tedesco dice: nessuno albero cresce al cielo”, Quindi mi considerate un arrivato, rispondo io. Egli non ha proseguito. Dopo riprendo io: non vi siete accorto che la quasi totalità del popolo Italiano non vi segue più, che non aveva fiducia in voi.